Il ponte Anichkov a San Pietroburgo è decorato da quattro gruppi scultorei in bronzo raffiguranti “La doma del Cavallo da parte dell’Uomo.
L’artista che li eseguì era il barone di origine tedesca Pyotr Karlovich Clodt von Jürgensburg (1805-1867): nato in una famiglia di antiche trradizioni militari, studiò alla Scuola Militare Cosacca siberiana e poi alla Scuola di Artiglieria Mikhailovskaya.
Proprio durante la sua infanzia e adolescenza in Siberia potè dare spazio alla sua profonda passione e inclinazione per il disegno e la scultura; i cavalli erano i suoi soggetti preferiti, e amava già studiarli dal vero.
“Gli studi seri in classe non potevano, tuttavia, allontanare completamente il diligente cadetto dall’argomento speciale della sua vera vocazione… Alla minima opportunità, il barone P. Klodt prendeva una matita o un temperino e disegnava o ritagliava cavalli in piccole dimensioni. È anche noto che durante questo periodo, Klodt dedicò molto tempo allo studio delle pose, delle andature e delle abitudini dei cavalli. “Nel comprendere il cavallo come soggetto di creazione artistica, non ebbe altro mentore che la natura”, da Wikipedia.
Da sottotenente di artiglieria prestò servizio sino al 1828, poi si dedicò completamente alla scultura: il suo talento venne scoperto dai colleghi ed amici dell’esercito perché regalò a un bambino un cavallino di legno di betulla intagliato da lui.
Raffugurava un cavallo da tiro, un po’ anzianotto e molto realistico.
Klodt si decise ad assecondare il suo talento e a studiare sculture antiche e moderne, prima da solo e poi come uditore all’Accademia Imperiale delle Arti.
I suoi cavalli ebbero immediatamente un successo notevole e il gruppo scultoreo del ponte di Anichkov diede ulteriormente prova delle sue capacità, dove le competenze dell’ufficiale di artiglieria probabilmente aiutarono quelle dell’artista.
Durante la realizzazione delle quattro statue, infatti, morì il maestro fonditore che si occupava della delicata fase della fusione: ma Klodt risucì a sostituirlo egregiamente, protando a termine l’importante commessione.
Sempre il suo bernoccolo di artigliere , quindi edotto anche sulla fusione dei metalli (statue di bronzo e cannoni sono parenti stretti) gli permise di riuscire in una impresa unica.
Vale la pena ricordare che l’artiglieria è storicamente chiamata l’Arma Sapiente, per via delle profonde competenze matematiche che richiede.
L’impresa di cui parliamo è relativa a altro monumento equestre di Klodt, quello dedicato a Nicola I: l’unico esempio esistente di un gruppo bronzeo dove il cavallo appoggia sulle sole gambe posteriori.
Una caratteristica talmente notevole che lo salvò dalla distruzione: anche i rivoluzionari bolscevichi lo riconobbero come un capolavoro di ingegneria e lo risparmiarono.
Ma per tornare ‘a bomba’ al ponte Anichkov: sulle sue spallette poggiano quattro cavalli in diverse fasi dell’addestramento, per la precisione: “Un giovane che prende un cavallo per la briglia”, “Un giovane abbattuto da un cavallo”, “Un giovane che frena il suo cavallo” e infine “Un cavallo con un giovane che cammina”.
Nelle ultime settimane nelle foto di agenzia sono comparse le foto prima del ‘giovane che frena il suo cavallo’, e poi quella del ‘cavallo con in giovane che cammina’.
Immerse nel colore della vita notturna che, a San Pietroburgo, sembra continuare come sempre.

Il ponte Anichkov e uno dei suoi 4 cavalli di Klodt, foto EPA/ANATOLY MALTSEV
























